Dolore senza azione apparente

“Ma come si spiega? Ho dolori come se avessi scalato una montagna. Eppure non ho fatto nulla”

Ti è mai capitato di pronunciare o ascoltare queste parole?

Diciamoci la verità… capita spesso, anche solo di sentire, frasi simili in giro.
La prima cosa che viene da pensare è che queste persone si lamentino troppo e che esagerino, ma non è così. Loro realmente soffrono e vivono condizioni simili e se continui a leggere ti spiego in che modo il “non fare nulla” ha le sue conseguenze.

Ebbene sì, l’inattività fisica è causa di numerosi problemi.
Le prime tre grandi conseguenze dell’inattività fisica, da cui derivano le innumerevoli restanti, sono le seguenti:

  1. Deficit funzionale
  2. Aumento della massa grassa
  3. Alterazioni dell’umore

Sei ancora più confuso vero?

Ti assicuro che ne verremo a capo.
Partiamo dal primo punto. Per deficit funzionale intendo in questo caso una perdita di mobilità e stabilità. Un mancato controllo del movimento può determinare l’insorgenza di dolori e la difficoltà a muoversi, che andrà via via aumentando fino al punto di impedire l’esecuzione di alcuni gesti quotidiani.

Oltre a tutto questo devi aggiungere il cambiamento del tessuto connettivale, che da uno stato di salute passerà ad uno stato di sofferenza. Il cambiamento interessa soprattutto la consistenza del tessuto, la sua trama, la sensibilità alla palpazione e/o la sensibilità in generale alterata.
Sapevi che è stato supposto che la fascia può contrarsi in modo simile ad un muscolo liscio? (Schleip et al., 2005).

Al di là del tono del muscolo scheletrico, ciò è dovuto probabilmente alla presenza di cellule muscolari lisce trovate nel tessuto fasciale e alla capacità contrattile dei miofibroblasti fasciali dovuta all’alfa-actina intracellulare del muscolo liscio (Hinz&Gabbiani, 2003).

In cosa si traduce tutto questo?

Se il tessuto fasciale va incontro a tali alterazioni, ne pagheranno le conseguenze tutti gli altri sistemi, ma soprattutto verrà a mancare un efficiente coordinamento neuromuscolare, necessario al corretto funzionamento del nostro organismo. Da semplici sintomi potresti passare più o meno velocemente a conclamate patologie muscolo-scheletriche.
Passiamo al secondo punto. L’aumento della massa grassa è inevitabile per chi non fa attività fisica. Anche se una persona può sembrarti in peso forma, questo non vuol dire assolutamente che abbia una percentuale di massa grassa bassa. Ad essere bassa sarà sicuramente la sua massa magra

Sai che succede se la percentuale di grasso è al di sopra dei valori fisiologici?

Non sarò qui a farti l’elenco delle conseguenze, ma ti basti sapere che una condizione simile è il presupposto per l’instaurarsi di processi infiammatori in tutto il corpo e questi sono alla base delle principali malattie degenerative.

Inoltre capirai bene che i tessuti infiammati non sono di certo un aiuto alla condizione del tessuto connettivale di cui parlavamo sopra. L’alterazione colpisce infatti anche il sistema linfatico, che andrà in sofferenza per le troppe scorie da metabolizzare e inizierà ad essere tutto, letteralmente, INTASATO.

Quando si pensa alla massa grassa e ai suoi livelli si pensa subito ad una persona notevolmente in sovrappeso. Eppure non è sempre così. Spesso le manifestazioni sono altre ed una delle tante è l’aspetto della pelle, che appare impura e malnutrita, o nel caso delle donne un ciclo mestruale alterato e spesso doloroso.

Passiamo al terzo punto. Sempre a più persone capita di arrivare ad un punto della giornata con forti mal di testa, sensazioni di stanchezza estrema, debolezza, mancata concentrazione e dolori come se avessero scalato una montagna con 20kg sulle spalle.

Questo ai più mette agitazione, ansia di non riuscire, tensione per la paura di non riuscire a portare a termine i programmi della giornata e soprattutto spinge a restare fermi e inattivi.

Più stai fermo, più ti abitui a stare fermo e più il tuo copro capirà che quello è il suo compito: RESTARE FERMO. Poi non lamentarti se non riesci ad alzare bene il braccio per i dolori o affanni dopo una rampa di scale, sei tu che hai insegnato al tuo corpo a stare fermo.

Inoltre la condizione di agitazione e ansia costante porterà ad una eccessiva attivazione del sistema nervoso simpatico e questo può indurre la contrazione involontaria dei miofibroblasti dei tessuti fasciali modulandone la rigidità. Il sistema nervoso autonomo ha, infatti, un ruolo importante nella modulazione del dolore. Esso contribuisce, mediante l’attivazione di alcune fibre afferenti primarie, allo sviluppo di sindromi croniche di dolore miofasciale

Hai capito cosa intendo vero?

Detto in altre e semplici parole, ancora una volta qualcosa incide sul tessuto fasciale ed è il tuo umore. Quest’ultimo manda alcuni segnali al SNA, che ne manderà altri alla fascia, determinando dolore e rigidità.
È una vita che mi chiedo il motivo per cui le palestre si riempiono di sera e non alle 6 del mattino. La mattina è perfetta per allenarsi o fare una passeggiata all’aperto. Con tutte le endorfine che si producono, altro che macchinetta di caffè. Avrai una carica di energia che ti basterà per arrivare a fine giornata soddisfatto e soprattutto in forma e di buon umore.

Ora voglio farti notare alcune cose:

  • Quanto sono legate tra loro le conseguenze dell’inattività fisica
  • Quanto possano essere conseguenze, ma anche causa l’una delle altre (il famoso cane che si morde la coda)
  • Quanto tutte e tre incidano sull’alterazione del pH e del sistema respiratorio.

…Ma di quest’ultimo punto ne parleremo in uno dei prossimi articoli.

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